La rinite allergica è un’infiammazione della parte interna del naso causata da una sostanza, detta allergene, come polline, polvere, muffa o peli di animali. Rappresenta uno dei disturbi cronici più diffusi al mondo. Il disturbo colpisce con leggera prevalenza il sesso femminile e gli under 45 e si caratterizza per la congestione e il prurito nasale, gli starnuti e il naso gocciolante. I sintomi nasali sono strettamente connessi con quelli oculari, lacrimazione e prurito.

NUMERI IN AUMENTO
L’apparato respiratorio è la principale porta aperta sul mondo del nostro corpo, la via di comunicazione più diretta. Nei paesi industrializzati si stima che circa il 30% della popolazione soffra di una qualche allergia respiratoria, compreso un bambino su quattro. Si pensa che oltre ai fattori genetici ereditari predisponenti, possano aver preso un posto importante nel favorire l’allergia alcuni fattori ambientali. Fra questi la prevenzione tramite l’igiene della trasmissione delle malattie infettive, i cambiamenti climatici, l’utilizzo indiscriminato di farmaci e soprattutto antibiotici, gli errori dietetici e il fumo passivo, carenza di vitamina D essenziale per lo sviluppo del sistema immunitario e polmonare. A tutti questi fattori è stato attribuito l’aumento improvviso delle allergie, che non sarebbe spiegabile su base semplicemente ereditaria.

CAUSE
Nei soggetti allergici basta l’inalazione di una sostanza recepita come pericolosa dal sistema immunitario per scatenare una reazione a catena. La rinite allergica è provocata dalla risposta eccessiva del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) verso un allergene presente nell’ambiente. Nei soggetti allergici, ciò si traduce nel rilascio di istamina, una sostanza che ha un effetto irritante sulla mucosa nasale e sulle vie aeree causando gonfiore e produzione eccessiva di muco.

ALLERGENI COMUNI

  • Pollini. Su 100 allergici almeno 70 sono pollinosici, appunto soggetti con ipersensibilità ai pollini. Il principale allergene per le vie respiratorie è rappresentato dal polline delle Graminacee: in questo gruppo rientra un “esercito” di più di 12.000 specie erbacee, per la maggior parte cross-reattive tra loro. Evitarle è praticamente impossibile: sono diffuse in tutto il mondo e liberano nell’aria enormi quantità di polline, in particolare in primavera.
  • Acari della polvere. Gli acari della polvere sono insetti microscopici che si nutrono di piccoli frammenti di pelle umana. Possono nascondersi in materassi, tappeti, cuscini e letti. La rinite non è causata dagli stessi acari della polvere, ma da una sostanza chimica presente nei loro escrementi. Gli acari della polvere sono presenti tutto l’anno, anche se il loro numero tende ad aumentare durante l’inverno.
  • Animali. Molte persone sono allergiche agli animali. La reazione allergica non è causata dalla pelliccia dell’animale, ma da frammenti di pelle e dalla loro urina e saliva. Cani e gatti sono i colpevoli più comuni, anche se alcune persone sono allergiche a cavalli, bovini, conigli, cavie e criceti.
  • Inquinamento. I cambiamenti climatici e l’inquinamento ambientale, soprattutto in relazione all’aumento dell’ozono, del biossido d’azoto (NO2) e degli idrocarburi, sono stati direttamente implicati nell’aumento delle allergie respiratorie. In particolare è stato dimostrato che l’ozono è in grado di aumentare l’allergenicità del polline e di indurre infiammazione delle vie aeree. Il particolato fine (PM 2,5) proveniente dai motori a diesel e dall’industria è stato correlato all’aumento di asma e malattie respiratorie.
  • Muffe. Per alcune persone le spore delle muffe possono causare reazioni allergiche.

SINTOMI
La rinite allergica è una condizione molto comune che provoca disturbi simili al raffreddore come starnuti, prurito, naso chiuso e produzione di muco. I disturbi, di solito, iniziano subito dopo l’esposizione a un allergene. Si può soffrire di rinite allergica in alcuni mesi dell’anno, nel caso di allergeni stagionali (ad esempio, i pollini), oppure tutto l’anno nel caso di allergeni non legati alla stagione (ad esempio, gli acari della polvere).

Elenco dei disturbi tipici della allergia respiratoria:

  • lacrimazione
  • starnuti
  • prurito al naso
  • prurito agli occhi
  • produzione di muco
  • congestione delle mucose nasali
  • difficoltà a respirare (dispnea)
  • senso di oppressione al torace
  • disturbi del sonno
  • complicazioni dell’asma

DIAGNOSI
L’allergia va individuata e non va confusa con altre forme virali. L’allergia si presenta con starnutazione con muco chiaro e acquoso, naso chiuso, prurito nasale, oculare della gola e al canale uditivo, tosse secca e a volte con difficoltà respiratoria, ma non sono mai presenti la febbre e il malessere generale tipici delle forme virali. Il medico potrà accertare la rinite allergica in base ai sintomi presenti, all’esordio dei sintomi e alla presenza di altri casi in famiglia. Utili sono poi i test allergologici:

  • Prick test. Test cutaneo con un ago si applicano piccole quantità di allergeni sull’avambraccio e si controlla la comparsa di manifestazioni cutanee che facciano sospettare una sensibilità alle sostanze applicate.
  • Test sul sangue, per verificare i livelli delle immunoglobuline E (IgE) prodotte dal sistema immunitario in risposta ad un sospetto allergene

In alcuni casi, la rinite allergica può portare a complicazioni, quali la formazione di polipi nasali, sinusite, infiammazione dei seni nasali e otite media, infiammazione della parte dell’orecchio situata dietro il timpano. In questi casi possono essere effettuate ulteriori indagini che includono:

  • Endoscopia nasale, un tubo sottile, con una sorgente luminosa e una videocamera a un’estremità (endoscopio), viene inserito nel naso in modo da poter esplorare la mucosa nasale
  • Test del flusso inspiratorio nasale, un piccolo dispositivo viene posizionato sulla bocca e sul naso per misurare il flusso d’aria inalata attraverso il naso
  • Tomografia computerizzata (TC)

TERAPIA FARMACOLOGICA
La rinite di solito viene curata ricorrendo all’utilizzo di antistaminici. Gli antistaminici alleviano i sintomi della rinite allergica bloccando l’azione di una sostanza chimica, chiamata istamina, che il corpo rilascia in presenza di un allergene. Poiché possono causare sonnolenza, durante l’impiego degli antistaminici è opportuno fare attenzione nella guida o nell’uso di macchinari pesanti ed evitare l’alcol perché accresce la sonnolenza. In associazione agli antistaminici possono essere prescritti corticosteroidi intranasali, come spray o gocce nasali contenenti corticosteroidi. Entrambi presentano effetti indesiderati (effetti collaterali) fra i quali secchezza nasale, irritazione e sanguinamento dal naso.

IMMUNOTERAPIA
L’immunoterapia, nota anche come ipo-sensibilizzazione o desensibilizzazione, è un altro tipo di cura utilizzata solo per alcune allergie, come la febbre da fieno, e viene presa in considerazione solo se i disturbi sono gravi e invalidanti. Prevede l’introduzione graduale di un allergene nell’organismo per rendere il sistema immunitario meno sensibile ad esso. In genere, l’allergene viene iniettato sotto la pelle del braccio a intervalli settimanali, con una dose leggermente maggiore ogni volta. Quando si raggiunge la dose efficace nel ridurre la reazione allergica, è necessario continuare la cura fino a tre anni. L’immunoterapia deve essere eseguita solo sotto la stretta supervisione di un medico specializzato, poiché esiste il rischio di reazioni allergiche gravi.

LAVAGGI NASALI
Fra i trattamenti non farmacologici della rinite allergica un ruolo importante lo svolgono i lavaggi nasali. Una buona misura igienica quotidiana è il lavaggio delle cavità nasali. Il naso si comporta come un filtro e perché possa funzionare a dovere è importante mantenerlo il più possibile pulito. Dispersi nell’aria, infatti, ci sono migliaia di agenti inquinanti (polveri allergeniche, polveri sottili) e anche agenti patogeni (virus, funghi e batteri) che vengono inalati respirando.  Oltre a prevenire il ristagno del muco e la proliferazione dei batteri, il lavaggio nasale rimuove dalla mucosa allergeni, inquinanti e altre particelle inalate con l’aria e riduce il contatto con la mucosa dell’istamina e di altri agenti irritanti prodotti dalla reazione allergica. I processi irritativi che colpiscono le cavità nasali vengono mitigati dal lavaggio con la soluzione idrosalina che viene immessa nelle narici e, completando il giro, fuoriesce dall’altra narice. Si contrasta il ristagno delle secrezioni e degli allergeni, rimuovendo i fattori scatenanti anche i sintomi vengono meno.

PRECAUZIONI
Evitare completamente i potenziali allergeni può essere difficile ma si possono seguire delle precauzioni per non esporsi all’allergene che si sospetta stia causando la rinite allergica. Vediamo alcuni accorgimenti:

  • rivestire il materasso e i cuscini con un sistema di fodere, per evitare la dispersione nell’ambiente delle particelle allergizzanti prodotte dagli acari
  • lavare regolarmente a temperatura superiore ai 60° cuscini, peluche, tende e biancheria di casa
  • utilizzare cuscini sintetici e piumini acrilici, invece di coperte di lana o piumoni
  • in caso di allergia al gatto o al cane, tenerlo il più possibile all’aperto
  • non permettergli di entrare nelle camere da letto
  • lavarlo almeno una volta ogni quindici giorni
  • in primavera, arieggiare la casa solo brevemente
  • montare un filtro antipolline in auto, e sottoporlo regolarmente a manutenzione
  • soffermarsi solo brevemente all’aperto indossando sempre gli occhiali da sole
  • fare la doccia, lavare i capelli e cambiare i vestiti dopo essere stati all’aperto, lavare i capelli prima di coricarsi

Gli studi clinici

ABSTRACT

“Objective: To determine if isotonic sodium chloride (hereinafter “saline”) nasal irrigations performed with large volume and delivered with low positive pressure are more effective than saline sprays at improving quality of life and decreasing medication use.
Design: A prospective, randomized controlled trial.
Setting: Community.
Participants: A total of 127 adults with chronic nasal and sinus symptoms.
Interventions: Patients were randomly assigned to irrigation performed with large volume and delivered with low positive pressure (n = 64) or spray (n = 63) for 8 weeks.
Main outcome measures: Change in symptom severity measured by mean 20-Item Sino-Nasal Outcome Test (SNOT-20) score; change in symptom frequency measured with a global question; and change in medication use.
Results: A total of 121 patients were evaluable. The irrigation group achieved lower SNOT-20 scores than the spray group at all 3 time points: 4.4 points lower at 2 weeks (P = .02); 8.2 points lower at 4 weeks (P < .001); and 6.4 points lower at 8 weeks (P = .002). When symptom frequency was analyzed, 40% of subjects in the irrigation group reported symptoms “often or always” at 8 weeks compared with 61% in the spray group (absolute risk reduction, 0.2; 95% confidence interval, 0.02-0.38 (P = .01). No significant differences in sinus medication use were seen between groups.
Conclusion: Nasal irrigations performed with large volume and delivered with low positive pressure are more effective than saline sprays for treatment of chronic nasal and sinus symptoms in a community-based population.

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Melissa A. Pynnonen, MD; Shraddha S. Mukerji, MD; H. Myra Kim, ScD; Meredith E. Adams, MD; Jeffrey E. Terrell, MD. Nasal Saline for Chronic Sinonasal Symptoms. A Randomized Controlled Trial. Arch Otolaryngol head neck surg/vol 133 (no. 11), Nov 2007.

ABSTRACT

Objective: To review clinical evidence on the efficacy of saline nasal irrigation for treatment of sinonasal conditions and to explore its potential benefits.
Quality of evidence: Clinical trials, reviews, and treatment guidelines discussing nasal irrigation were obtained through a MEDLINE search from January 1980 to December 2001. Most trials were small and some were not controlled; evidence, therefore, is level II, or fair.
Main message: Flushing the nasal cavity with saline solution promotes mucociliary clearance by moisturizing the nasal cavity and by removing encrusted material. The procedure has been used safely for both adults and children, and has no documented serious adverse effects. Patients treated with nasal irrigation rely less on other medications and make fewer visits to physicians. Treatment guidelines in both Canada and the United States now advocate use of nasal irrigation for all causes of rhinosinusitis and for postoperative cleaning of the nasal cavity.
Conclusion: Nasal irrigation is a simple, inexpensive treatment that relieves the symptoms of a variety of sinus and nasal conditions, reduces use of medical resources, and could help minimize antibiotic resistance.

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Blake Papsin, MD, FRCSC Alison McTavish. Saline nasal irrigation. Its role as an adjunct treatment, MSCCanadian Family Physician. Le Médecin de famille canadien Vol 49: FEBRUARY 2003.

ABSTRACT

Saline nasal irrigation is an adjunctive therapy for upper respiratory conditions that bathes the nasal cavity with spray or liquid saline. Nasal irrigation with liquid saline is used to manage symptoms associated with chronic rhino-sinusitis. Less conclusive evidence supports the use of spray and liquid saline nasal irrigation to manage symptoms of mild to moderate allergic rhinitis and acute upper respiratory tract infections. Consensus guidelines recommend saline nasal irrigation as a treatment for a variety of other conditions, including rhinitis of pregnancy and acute rhinosinusitis. Saline nasal irrigation appears safe, with no reported serious adverse events. Minor adverse effects can be avoided with technique modification and salinity adjustment.

Upper respiratory conditions, such as acute and chronic rhinosinusitis, viral upper respiratory tract infection (URTI), and allergic rhinitis, are common disorders that negatively affect patients’ quality of life. Saline nasal irrigation is an adjunctive therapy for upper respiratory conditions, likely originating in the ayurvedic medical tradition.1 Its use, including indications, solutions, and administration devices, was first described in medical literature in the early 20th century.2 Saline nasal irrigation is an effective management strategy for many sinonasal conditions.3 In a survey of 330 family physicians, 87 percent reported recommending it to their patients for one or more conditions.4

Nasal irrigation is performed by instilling saline into one nostril and allowing it to drain out of the other nostril, bathing the nasal cavity. Saline nasal irrigation can be performed with low positive pressure from a spray or squirt bottle, or with gravity-based pressure using a vessel with a nasal spout, such as a neti pot. Both are available over the counter.

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Rabago D, Zgierska A. Saline nasal irrigation for upper respiratory conditions. Am Fam Physician. 2009 Nov 15;80(10):1117-9.

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