RAFFREDDORE

Il raffreddore comune, detto anche rinosinusite virale, è tipicamente causato da un agente patogeno di origine virale che trova una situazione ambientale favorevole alla sua proliferazione nel naso e nei seni paranasali, gonfiando e causando un’alterazione della mucosa nasale. Sono numerosi i virus che provocano questo disturbo, fra i quali Rhinovirus, Coronavirus e vari virus influenzali. Gli scienziati ne hanno scoperti oltre 200 ed è considerato uno dei disturbi più comuni a livello mondiale. Il freddo ne favorisce la sopravvivenza.

CONTAGIO
La diffusione dei virus del raffreddore è correlata anche alla alta contagiosità e a dei picchi epidemici. La trasmissione da un individuo all’altro, infatti, è semplice e può avvenire sia in modo diretto che indiretto. Starnuti, tosse, muco e goccioline di saliva (Droplets) permettono il facile passaggio dei virus da un organismo all’altro. Anche una semplice chiacchierata può essere causa di una infezione diretta da virus del raffreddore. Inoltre si tratta di virus che possono resistere anche fino a circa 3 ore nell’ambiente esterno, ad esempio sulle mani o sugli oggetti. Per evitare il contagio indiretto è buona norma un’igiene accurata delle mani dopo essere stati a contatto con persone o oggetti infettati. Il picco di contagiosità si verifica nei primi 2-3 giorni di malattia, mentre al termine dell’affezione il rischio di contagio è più basso.

FATTORI DI RISCHIO
Tra i maggiori fattori di rischio empiricamente riconosciuti ci sono gli sbalzi di temperatura, il clima freddo e il riscaldamento artificiale. Il freddo di per sé non fa male alla salute ma ha un effetto inibitorio sul sistema naturale di auto-pulizia delle cavità nasali, le cellule ciliate, che normalmente vibrano spingendo il muco e gli agenti patogeni intrappolati verso l’esterno. Inoltre l’aria secca degli ambienti riscaldati inaridisce le mucose, compromettendo la loro capacità di produrre muco, e asciuga lo strato di muco che riveste normalmente le nostre vie respiratorie. Il passaggio da ambienti riscaldati al freddo esterno inoltre (il tipico colpo di freddo) può far diminuire ulteriormente l’efficienza delle mucose. Per questo gli agenti patogeni, cui normalmente verrebbe impedito l’accesso, riescono a penetrare in profondità nelle vie respiratorie e possono causare danni anche gravi.

SINTOMI
I virus del raffreddore causano numerosi disturbi, quali ostruzione nasale, produzione di muco e distruzione delle ciglia e delle cellule cigliate che rivestono l’epitelio nasale, facilitando anche le sovra infezioni batteriche. Di norma, i sintomi del raffreddore iniziano a manifestarsi da 1 a 3 giorni dopo l’infezione virale, con un picco tra il secondo e il terzo giorno. Iniziano ad attenuarsi dopo una settimana. È però importante ricordare che si può essere contagiosi anche prima di iniziare a stare male e per qualche tempo dopo essere guariti. Fra i sintomi più comuni si annoverano:

  • naso chiuso
  • rinorrea (naso che cola)
  • produzione di quantità maggiore di muco
  • mucosa irritata, sensazione di secchezza o congestione
  • starnuti
  • mal di gola
  • tosse
  • stanchezza
  • raramente il raffreddore comporta eccessivi incrementi della temperatura corporea (oltre 38°C), in questi casi è logico sospettare una forma influenzale.

RINITE ALLERGICA
Raffreddore e rinite allergica non vanno confusi. Il raffreddore ha origine virale e il contagio è epidemico, in genere correlato alla stagione fredda. Con l’arrivo della stagione più calda, non è insolito il verificarsi di congestione nasale simile al raffreddore, tuttavia le cause sono diverse e vanno identificate in allergie respiratorie, sostanze “estranee” che inalate provocano la reazione del corpo. Il modo per riconoscere il raffreddore stagionale da quello allergico è basato sulla sottile distinzione dei sintomi. Il raffreddore di tipo allergico ha un esordio brusco, assenza di febbre, congestione nasale meno marcata e ridotta secrezione di muco rispetto a quella di origine virale, secchezza della gola e lacrimazione spesso accompagnata da occhi arrossati. I sintomi sono quindi assimilabili ad una simil-influenza e possono essere alleviati con l’uso di cortisonici e antistaminici.

FARMACI
Il raffreddore è un’infezione virale ed è quindi causato solo ed esclusivamente dall’esposizione al virus. Non esiste una cura specifica contro l’infezione da rinovirus, i farmaci antivirali attualmente a disposizione non sono efficaci contro i virus che attaccano naso e seni nasali. Esistono rimedi che possono essere usati per alleviarne i sintomi e per velocizzare la guarigione. Fra i farmaci che spesso vengono impiegati per lenire i sintomi si trovano i Decongestionanti per inalazione, Spray nasali, che alleviano la sensazione di congestione nasale. Il problema è che, utilizzando sostanze da inalare per più di 3-5 giorni, quindi interrompendole, la congestione potrebbe manifestarsi addirittura in forme peggiori di quelle iniziali, il cosiddetto “effetto rebound”. Lo stesso principio vale per gli Antistaminici, che riducono la risposta anticorpale. In ogni modo, né decongestionanti che antistaminici vanno somministrati prima dei 12 anni. I FANS come l’aspirina e l’Ibuprofene possono alleviare i dolori, ma si tratta solo riduzione dei sintomi.

MISURE IGIENICHE
Le persone affette da un raffreddore devono stare al caldo, riposare e cercare di evitare la trasmissione dell’infezione ad altri restando in casa. Tradizionalmente, il consumo di liquidi e la pratica dei lavaggi nasali, sono indicati come metodi che aiutano a fluidificare le secrezioni e ad agevolarne l’espulsione, velocizzando la guarigione. I lavaggi nasali consistono nello spruzzare nella cavità nasale una soluzione salina sterile che effettua un giro completo del naso, entrando in una narice per defluire dall’altra. Nei giorni di maggior congestione nasale può essere utile effettuare lavaggi con una soluzione salina ipertonica, ovvero, con una concentrazione di cloruro di sodio maggiore rispetto a quella presente normalmente nell’organismo, che è pari allo 0,9%, che consente una più rapida azione decongestionante. A lungo termine invece è consigliabile una soluzione isotonica, cioè con una concentrazione di sali uguale a quella dell’organismo, che ha invece uno scopo meccanico e consente un’accurata pulizia delle fosse nasali. I lavaggi andrebbero ripetuti 2-3 volte al giorno. L’obiettivo è pulire e depurare le fosse nasali per liberarle dalla secrezioni, ripristinare il normale flusso aereo e garantire l’opportuna filtrazione dell’aria e la sua umidificazione da parte delle cavità nasali. L’igiene nasale apporta numerosi vantaggi, sia da sola che in associazione a terapie farmacologiche come trattamento coadiuvante.

COMPLICAZIONI
Normalmente gli antibiotici non devono essere usati per trattare un comune raffreddore. Non aiutano e possono rivelarsi addirittura dannosi. Attenzione però a non trascurare un raffreddore particolarmente persistente, in quanto può sfociare in sinusite, un’infiammazione che colpisce soprattutto le persone con difficoltà respiratoria. La sinusite necessita di un trattamento adeguato impostato dallo specialista, pertanto è bene conoscerne i primi sintomi quali muco denso, abbondante e di colore verde-giallastro, scolo retronasale, tosse stizzosa, mal di testa e pesantezza del volto, difficoltà nella percezione degli odori. Anche le otiti sono un disturbo piuttosto fastidioso che può insorgere in seguito a problematiche nasali non trattate adeguatamente o trascurate (raffreddore, sinusite, rinite allergica e non). Se la situazione non migliora nell’arco di qualche giorno, è consigliata una visita specialistica per un’adeguata terapia così da evitare la proliferazione di microrganismi patogeni nella cavità nasale.

Gli studi clinici

ABSTRACT

“Objective: To determine if isotonic sodium chloride (hereinafter “saline”) nasal irrigations performed with large volume and delivered with low positive pressure are more effective than saline sprays at improving quality of life and decreasing medication use.
Design: A prospective, randomized controlled trial.
Setting: Community.
Participants: A total of 127 adults with chronic nasal and sinus symptoms.
Interventions: Patients were randomly assigned to irrigation performed with large volume and delivered with low positive pressure (n = 64) or spray (n = 63) for 8 weeks.
Main outcome measures: Change in symptom severity measured by mean 20-Item Sino-Nasal Outcome Test (SNOT-20) score; change in symptom frequency measured with a global question; and change in medication use.
Results: A total of 121 patients were evaluable. The irrigation group achieved lower SNOT-20 scores than the spray group at all 3 time points: 4.4 points lower at 2 weeks (P = .02); 8.2 points lower at 4 weeks (P < .001); and 6.4 points lower at 8 weeks (P = .002). When symptom frequency was analyzed, 40% of subjects in the irrigation group reported symptoms “often or always” at 8 weeks compared with 61% in the spray group (absolute risk reduction, 0.2; 95% confidence interval, 0.02-0.38 (P = .01). No significant differences in sinus medication use were seen between groups.
Conclusion: Nasal irrigations performed with large volume and delivered with low positive pressure are more effective than saline sprays for treatment of chronic nasal and sinus symptoms in a community-based population.

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Melissa A. Pynnonen, MD; Shraddha S. Mukerji, MD; H. Myra Kim, ScD; Meredith E. Adams, MD; Jeffrey E. Terrell, MD. Nasal Saline for Chronic Sinonasal Symptoms. A Randomized Controlled Trial. Arch Otolaryngol head neck surg/vol 133 (no. 11), Nov 2007.

ABSTRACT

Objective: To review clinical evidence on the efficacy of saline nasal irrigation for treatment of sinonasal conditions and to explore its potential benefits.
Quality of evidence: Clinical trials, reviews, and treatment guidelines discussing nasal irrigation were obtained through a MEDLINE search from January 1980 to December 2001. Most trials were small and some were not controlled; evidence, therefore, is level II, or fair.
Main message: Flushing the nasal cavity with saline solution promotes mucociliary clearance by moisturizing the nasal cavity and by removing encrusted material. The procedure has been used safely for both adults and children, and has no documented serious adverse effects. Patients treated with nasal irrigation rely less on other medications and make fewer visits to physicians. Treatment guidelines in both Canada and the United States now advocate use of nasal irrigation for all causes of rhinosinusitis and for postoperative cleaning of the nasal cavity.
Conclusion: Nasal irrigation is a simple, inexpensive treatment that relieves the symptoms of a variety of sinus and nasal conditions, reduces use of medical resources, and could help minimize antibiotic resistance.

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Blake Papsin, MD, FRCSC Alison McTavish. Saline nasal irrigation. Its role as an adjunct treatment, MSCCanadian Family Physician. Le Médecin de famille canadien Vol 49: FEBRUARY 2003.

ABSTRACT

Saline nasal irrigation is an adjunctive therapy for upper respiratory conditions that bathes the nasal cavity with spray or liquid saline. Nasal irrigation with liquid saline is used to manage symptoms associated with chronic rhino-sinusitis. Less conclusive evidence supports the use of spray and liquid saline nasal irrigation to manage symptoms of mild to moderate allergic rhinitis and acute upper respiratory tract infections. Consensus guidelines recommend saline nasal irrigation as a treatment for a variety of other conditions, including rhinitis of pregnancy and acute rhinosinusitis. Saline nasal irrigation appears safe, with no reported serious adverse events. Minor adverse effects can be avoided with technique modification and salinity adjustment.

Upper respiratory conditions, such as acute and chronic rhinosinusitis, viral upper respiratory tract infection (URTI), and allergic rhinitis, are common disorders that negatively affect patients’ quality of life. Saline nasal irrigation is an adjunctive therapy for upper respiratory conditions, likely originating in the ayurvedic medical tradition.1 Its use, including indications, solutions, and administration devices, was first described in medical literature in the early 20th century.2 Saline nasal irrigation is an effective management strategy for many sinonasal conditions.3 In a survey of 330 family physicians, 87 percent reported recommending it to their patients for one or more conditions.4

Nasal irrigation is performed by instilling saline into one nostril and allowing it to drain out of the other nostril, bathing the nasal cavity. Saline nasal irrigation can be performed with low positive pressure from a spray or squirt bottle, or with gravity-based pressure using a vessel with a nasal spout, such as a neti pot. Both are available over the counter.

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Rabago D, Zgierska A. Saline nasal irrigation for upper respiratory conditions. Am Fam Physician. 2009 Nov 15;80(10):1117-9.

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