DESCRIZIONE
La sinusite è un’infiammazione del naso e dei seni paranasali, cavità piene d’aria scavate nelle ossa della faccia, tutte comunicanti con il naso. E’ sempre preceduta da una patologia nasale, tipicamente un raffreddore di origine virale, che si estende ai seni, infiammando e gonfiando le membrane che li rivestono, tanto da ostruire i piccoli passaggi che li collegano al naso e provocare dolore e infiammazione. L’ostruzione dei seni favorisce inoltre il ristagno di muco che può venire inquinato da batteri, originando la tipica contaminazione batterica. In primo luogo, quindi, è sempre necessario un approccio specialistico, che stabilisce la migliore cura che può anche essere di tipo farmacologico. 

FORMA CRONICA
Se la sinusite viene sottovalutata e non curata a dovere, aumenta il rischio di ricadute (in questi casi si parla di sinusite ricorrente) e può diventare un problema cronico. La sinusite acuta va sospettata quando un raffreddore dura più di un paio di settimane e i sintomi peggiorano.

SINTOMI
I sintomi caratteristici sono naso chiuso, scarico di muco denso dal naso e, a seconda del seno paranasale infiammato, senso di pressione al volto quando ci si china, male alla fronte, agli occhi, a naso e zigomi e/o all’arcata dentale superiore. Quando la sinusite diventa cronica, oltre all’ostruzione nasale e allo spurgo del naso, possono esserci altri disturbi come la discesa di catarro in gola e la conseguente tosse (i polmoni sono sani però), senso di pressione alla faccia e una diminuzione dell’olfatto e del gusto. Nelle forme di sinusite cronica si presenta con una certa ricorrenza la presenza di corpose quantità di liquido nasale o rinofaringeo che si associano a tosse persistente di tipo grasso. 

TRATTAMENTI
Allo scopo di contrastare il ristagno del muco sempre utili sono i lavaggi nasali e gli spray nasali di origine naturale che agiscono come decongestionanti. Se i sintomi fanno propendere per una sinusite batterica, che in genere si riconosce perché tende a peggiorare dopo i primi dieci giorni, si ricorre a un trattamento antibiotico. Il trattamento antibiotico può essere preso in considerazione anche per le forme critiche: in questi casi si usano particolari antibiotici a basso dosaggio, da assumere in genere per dodici settimane. Questo approccio porta spesso a buoni risultati, con riduzione dei livelli di citochine infiammatorie. Solo in casi selezionati si ricorre all’intervento chirurgico eseguito per via endoscopica attraverso le fosse nasali. Questo tipo di intervento può dare discreti benefici nell’immediato, ma spesso i pazienti vanno incontro a successive ricadute.

LAVAGGI NASALI
Più in generale, quando si manifestano i primi sintomi, come la congestione o la rinorrea, è indicato fluidificare il muco nasale per una più facile espulsione. A tale scopo, è possibile ricorrere ad irrigazioni delle fosse nasali che agevolano la rimozione del muco, ostacolando la colonizzazione da parte di agenti patogeni, aiutando a prevenire sinusiti, otiti medie, riniti e faringiti. Anche l’applicazione di panni umidi e caldi sui seni interessati e l’assunzione di bevande calde può aiutare.

COMPLICANZE
La diagnosi si basa sui sintomi e sull’osservazione delle cavità nasali con il fibroscopio, uno speciale strumento a fibre ottiche in grado di raccogliere una documentazione fotografica di alta qualità delle zone. Quando interviene il sospetto che l’infiammazione sia ormai cronica è utile fare una Tac ed eventualmente i test allergologici e si ipotizza una componente allergica. Infine nei rari casi in cui si evidenzia un granuloma, occorre fare una biopsia. Se la sinusite viene trascurata e non curata a dovere, si corre il rischio non solo che diventi cronica, ma anche che si verifichino delle complicanze. Il processo infettivo potrebbe, infatti, estendersi alle cavità interne del cranio (intercraniche) o extracraniche (orbite). Nel primo caso si si potrebbero formare accessi o verificarsi addirittura una meningite. Se sono interessate le orbite si rischiano la cellulite orbitaria, ovvero un’infiammazione acuta che interessa il tessuto adiposo periorbitario, o complicanze ossee, come l’osteomielite del seno frontale. Quando la sinusite si presenta in forma acuta si avverte anche una spiacevole sensazione di compressione dall’interno del volto che migliora o peggiora muovendo la testa all’indietro o in avanti. Per fortuna oggi, grazie a tecniche diagnostiche sempre più raffinate, ad antibiotici a largo spettro e a interventi chirurgici accurati quando necessario, le complicanze sono diventate molto rare.

Gli studi clinici

ABSTRACT

“Objective: To determine if isotonic sodium chloride (hereinafter “saline”) nasal irrigations performed with large volume and delivered with low positive pressure are more effective than saline sprays at improving quality of life and decreasing medication use.
Design: A prospective, randomized controlled trial.
Setting: Community.
Participants: A total of 127 adults with chronic nasal and sinus symptoms.
Interventions: Patients were randomly assigned to irrigation performed with large volume and delivered with low positive pressure (n = 64) or spray (n = 63) for 8 weeks.
Main outcome measures: Change in symptom severity measured by mean 20-Item Sino-Nasal Outcome Test (SNOT-20) score; change in symptom frequency measured with a global question; and change in medication use.
Results: A total of 121 patients were evaluable. The irrigation group achieved lower SNOT-20 scores than the spray group at all 3 time points: 4.4 points lower at 2 weeks (P = .02); 8.2 points lower at 4 weeks (P < .001); and 6.4 points lower at 8 weeks (P = .002). When symptom frequency was analyzed, 40% of subjects in the irrigation group reported symptoms “often or always” at 8 weeks compared with 61% in the spray group (absolute risk reduction, 0.2; 95% confidence interval, 0.02-0.38 (P = .01). No significant differences in sinus medication use were seen between groups.
Conclusion: Nasal irrigations performed with large volume and delivered with low positive pressure are more effective than saline sprays for treatment of chronic nasal and sinus symptoms in a community-based population.

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Melissa A. Pynnonen, MD; Shraddha S. Mukerji, MD; H. Myra Kim, ScD; Meredith E. Adams, MD; Jeffrey E. Terrell, MD. Nasal Saline for Chronic Sinonasal Symptoms. A Randomized Controlled Trial. Arch Otolaryngol head neck surg/vol 133 (no. 11), Nov 2007.

ABSTRACT

Objective: To review clinical evidence on the efficacy of saline nasal irrigation for treatment of sinonasal conditions and to explore its potential benefits.
Quality of evidence: Clinical trials, reviews, and treatment guidelines discussing nasal irrigation were obtained through a MEDLINE search from January 1980 to December 2001. Most trials were small and some were not controlled; evidence, therefore, is level II, or fair.
Main message: Flushing the nasal cavity with saline solution promotes mucociliary clearance by moisturizing the nasal cavity and by removing encrusted material. The procedure has been used safely for both adults and children, and has no documented serious adverse effects. Patients treated with nasal irrigation rely less on other medications and make fewer visits to physicians. Treatment guidelines in both Canada and the United States now advocate use of nasal irrigation for all causes of rhinosinusitis and for postoperative cleaning of the nasal cavity.
Conclusion: Nasal irrigation is a simple, inexpensive treatment that relieves the symptoms of a variety of sinus and nasal conditions, reduces use of medical resources, and could help minimize antibiotic resistance.

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Blake Papsin, MD, FRCSC Alison McTavish. Saline nasal irrigation. Its role as an adjunct treatment, MSCCanadian Family Physician. Le Médecin de famille canadien Vol 49: FEBRUARY 2003.

ABSTRACT

Saline nasal irrigation is an adjunctive therapy for upper respiratory conditions that bathes the nasal cavity with spray or liquid saline. Nasal irrigation with liquid saline is used to manage symptoms associated with chronic rhino-sinusitis. Less conclusive evidence supports the use of spray and liquid saline nasal irrigation to manage symptoms of mild to moderate allergic rhinitis and acute upper respiratory tract infections. Consensus guidelines recommend saline nasal irrigation as a treatment for a variety of other conditions, including rhinitis of pregnancy and acute rhinosinusitis. Saline nasal irrigation appears safe, with no reported serious adverse events. Minor adverse effects can be avoided with technique modification and salinity adjustment.

Upper respiratory conditions, such as acute and chronic rhinosinusitis, viral upper respiratory tract infection (URTI), and allergic rhinitis, are common disorders that negatively affect patients’ quality of life. Saline nasal irrigation is an adjunctive therapy for upper respiratory conditions, likely originating in the ayurvedic medical tradition.1 Its use, including indications, solutions, and administration devices, was first described in medical literature in the early 20th century.2 Saline nasal irrigation is an effective management strategy for many sinonasal conditions.3 In a survey of 330 family physicians, 87 percent reported recommending it to their patients for one or more conditions.4

Nasal irrigation is performed by instilling saline into one nostril and allowing it to drain out of the other nostril, bathing the nasal cavity. Saline nasal irrigation can be performed with low positive pressure from a spray or squirt bottle, or with gravity-based pressure using a vessel with a nasal spout, such as a neti pot. Both are available over the counter.

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Rabago D, Zgierska A. Saline nasal irrigation for upper respiratory conditions. Am Fam Physician. 2009 Nov 15;80(10):1117-9.

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